
In occasione della pubblicazione del bilancio 2024, il Direttore Generale Mariano Fiorito ha rilasciato un’intervista a Rockol, offrendo uno sguardo approfondito sulle dinamiche che hanno caratterizzato il 2024.
Ne è emersa una riflessione sull’apparente rallentamento della crescita delle ripartizioni, con uno sguardo al peso della flessione della copia privata e, al contempo, alla solida performance del comparto Broadcasting e Web.
Dall’estensione internazionale della rete di accordi all’evoluzione del rapporto con i produttori indipendenti, passando per le prime riflessioni sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella gestione dei diritti, l’analisi evidenzia come SCF stia affrontando una fase di trasformazione del mercato, con l’obiettivo di consolidare i risultati raggiunti e aprirsi a nuove opportunità, in un contesto sempre più complesso e globale.
Rispetto alla scorso anno, la crescita delle ripartizioni pare essersi normalizzata, passando dal +25 al +7%: numeri a parte, cosa racconta questa tendenza?
La percezione di una crescita più contenuta nelle ripartizioni complessive – passata dal +25% dello scorso anno al +7% attuale – richiede un’analisi dettagliata delle singole componenti. In realtà, questa apparente decelerazione è principalmente attribuibile alla flessione della copia privata, che ha registrato una diminuzione del -15% rispetto all’anno precedente. Questo calo ha inevitabilmente influenzato il totale delle ripartizioni, dato il peso significativo pari al 29% che la copia privata detiene nel complesso dei proventi distribuiti. Al contrario, focalizzandoci esclusivamente sui diritti connessi ripartiti – derivanti dagli utilizzi pubblici del repertorio fonografico, quali diffusione radiofonica, televisiva e musica d’ambiente in pubblici esercizi – osserviamo una crescita robusta del ripartito del 19,28%. Questo dato conferma una tendenza strutturale positiva e testimonia l’efficacia delle nostre strategie di licensing, presidio del mercato e, in generale, del miglioramento dei flussi di dati.
Tra i dati riferiti al 2024, colpisce la performance dei diritti connessi (+12,6%) nel segmento Broadcasting e Web: è sempre merito della ripresa negli investimenti pubblicitari, o c’è di più?
Sì, è indubbio che la ripresa degli investimenti pubblicitari soprattutto nel comparto TV cresciuto del 7,3%, abbia inciso positivamente sulla crescita dei diritti connessi nel segmento Broadcasting e Web. Tuttavia, attribuire questa performance solo alla dinamica pubblicitaria sarebbe riduttivo: ci sono fattori strutturali e strategici altrettanto rilevanti. Infatti, tale crescita è anche frutto di un’intensa attività contrattuale che ha visto la sottoscrizione e la revisione di diversi accordi di licenza con player nazionali rilevanti, in particolare nel comparto radiofonico – cresciuto del 17,8%. Questi accordi ci hanno consentito di stabilizzare e incrementare gli incassi, creando una base solida e prevedibile anche per la crescita futura. In parallelo, il miglioramento dei sistemi di tracciamento, di controllo e di rendicontazione analitica ha permesso una valorizzazione più precisa e proporzionale degli utilizzi del repertorio, grazie a servizi tecnologici avanzati e a flussi di dati più affidabili.
Di contro, la copia privata – cresciuta del 41% nel 2023 – nel 2024 è crollata del 15,4%: la ragione è solo da individuare nella contrazione delle vendite dei dispositivi digitali?
Il calo del -15,4% registrato nel 2024 sul fronte della copia privata, a fronte di una crescita molto marcata nel 2023 (+41%), è certamente riconducibile alla contrazione delle vendite di dispositivi digitali e supporti – in particolare smartphone, tablet e PC – che costituiscono la base imponibile del compenso per copia privata. Secondo il rapporto Anitec-Assinform, nel 2023 il mercato dei dispositivi e sistemi ha registrato una contrazione del –4,8%, con una riduzione del –17% per i PC portatili, –14% per i tablet e –2,3% per gli smartphone. Questa tendenza ha inevitabilmente inciso sulla base imponibile della copia privata. Inoltre, la marcata contrazione dei proventi è da attribuire, in misura rilevante, alle conseguenze dell’annullamento del Decreto Ministeriale del 18 giugno 2019, che regolava i compensi per copia privata e disciplinava il regime delle esenzioni e dei rimborsi. A seguito della sentenza di annullamento, si è venuto a creare un periodo di incertezza normativa, che alcuni operatori del mercato hanno interpretato come una sospensione temporanea dell’obbligo di corresponsione del compenso, in particolare per i dispositivi destinati a usi professionali o esenti. Questa situazione ha generato un effetto disincentivante sull’applicazione degli obblighi di legge e ha contribuito in modo sostanziale alla diminuzione degli importi complessivamente versati. Va in ogni caso sottolineato che l’incremento registrato nel 2023 era stato in parte determinato da un evento straordinario: quell’anno ha beneficiato dell’incasso dei due consueti acconti annuali previsti dagli accordi con SIAE, mentre nel 2022 era stato ripartito un solo acconto – a causa della mancata definizione delle quote audio e video relative alla competenza di quella annualità. Al netto di questo effetto straordinario, il 2023 sarebbe stato in linea con il 2022, o solo leggermente superiore.