A.R.A e oltre 200 artisti chiedono un uso responsabile dell’intelligenza artificiale

TRA I FIRMATARI:

Stevie Wonder, Robert Smith, Jon Bon Jovi, Katy Perry, Billie Eilish e Nicki Minaj

“Non fraintendeteci: crediamo che, se usata in modo responsabile, l’AI abbia un enorme potenziale per far progredire la creatività umana e per consentire lo sviluppo e la crescita di nuove ed entusiasmanti esperienze per gli appassionati di musica di tutto il mondo”.

Inizia così la lettera sottoscritta dall’organizzazione statunitense Artist Rights Alliance (ARA) e oltre 200 artisti – tra cui Billie Eilish, J Balvin, Nicki Minaj, Stevie Wonder, Camila Cabello, Katy Perry, Kim Petras, Pearl Jam, Ayra Starr, Chuck D, Elvis Costello, Imagine Dragons, Jon Bon Jovi, Robert Smith dei Cure, Ryan Tedder, Sheryl Crow, Sam Smith, Smokey Robinson, Miranda Lambert, The Last Dinner Party e le famiglie di Frank Sinatra e Bob Marley – rivolta alle società operanti nel settore dell’IA per sollevare l’attenzione sui sistemi e il loro potenziale impatto sulla musica, sia positivo che negativo.

Tra le preoccupazioni vi è il modus operandi di “alcune delle aziende più grandi e potenti” nel settore dell’IA che, “senza autorizzazione, utilizzano il nostro lavoro per addestrare i musicisti”.

A tal proposito, la lettera continua: “Purtroppo, alcune piattaforme e sviluppatori utilizzano l’IA per sabotare la creatività e minare gli artisti, gli autori, i musicisti e i titolari di diritti. Se utilizzata in modo irresponsabile, l’intelligenza artificiale rappresenta una grande minaccia per la nostra privacy, le nostre identità, la nostra musica e i nostri mezzi di sostentamento”.

I firmatari chiedono tutele contro “l’uso predatorio dell’IA per rubare le voci e le sembianze degli artisti professionisti, violare i diritti dei creatori e distruggere l’ecosistema musicale”, spiegando: “Se non controllata, l’IA metterà in atto una corsa verso il basso che svaluterà il valore del nostro lavoro e ci impedirà di essere equamente compensati per esso”.

La soluzione proposta agli “sviluppatori di IA, alle aziende tecnologiche, alle piattaforme e ai servizi di musica digitale” è di “impegnarsi a non sviluppare o distribuire tecnologie, contenuti o strumenti di generazione musicale di IA che compromettano o sostituiscano l’arte umana di autori e artisti o che ci neghino un giusto compenso per il nostro lavoro”.

La direttrice esecutiva dell’ARA, Jen Jacobsen, ha dichiarato: “I musicisti professionisti stanno già lottando per arrivare a fine mese nel mondo dello streaming, e ora hanno il peso aggiuntivo di cercare di competere con un diluvio di rumore generato dall’intelligenza artificiale. L’uso non etico dell’IA generativa per sostituire gli artisti umani svaluterà l’intero ecosistema musicale, sia per gli artisti che per i fan”.

fonte MusicBiz